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Un argomento che mi piace tantissimo è la lettura, perciò questa parte l’ ho voluta dedicare alla lettura nei bambini e ragazzi. Qual è il miglior modo per scrivere su questo bellissimo argomento? Andiamo direttamente a intervistare una persona speciale che ogni giorno consiglia bambini e ragazzi sulla scelta dei libri, importantissimi strumenti per la mente dei nostri piccoli.

Quali sono i libri per ragazzi che ti hanno formato?

I primi libri “seri” li ho affrontati verso i sette anni e fu amore a prima vista con Dickens, London e Molnar.
I valori contenuti in quei libri mi hanno proprio formato.
Altri due “incontri” letterari furono “Lo Hobbit” di Tolkien, che avrò riletto altre centinaia di volte e soprattutto Il Diario di Anne Frank che mi commosse fino alle lacrime.
Intorno ai 13 anni scelsi di leggere “L’isola di Arturo” di Elsa Morante. Questo libro segna per me il passaggio all’età adulta insieme al meraviglioso romanzo di Carlo Sgorlon “I sette veli”.
Non ho mai smesso di leggere libri per ragazzi, li trovo altamente formativi e piacevoli, trattano spesso tematiche sociali importanti.

È secondo te ancora possibile proporre i classici ai bambini o l’amore per la lettura sta andando verso una direzione più moderna?

Nel mio quotidiano lavoro, alla richiesta d’aiuto nella ricerca di un libro per ragazzi, il mio primo consiglio è quasi sempre un classico; trovo che siano degli intramontabili che perdurino nel tempo e che siano caratterizzati da una ricchezza di contenuti e valori che non sempre ritroviamo in altri libri.
Spessissimo la scelta del classico è più difficile, ci sono spesso dubbi sulla modernità dell’opera e della sua attualità. Io credo che manchi il coraggio di regalare un classico, per paura di passare per “antichi”!

Quali libri leggevi ai tuoi figli quando erano piccoli? Quali libri leggono ora autonomamente?

Ho letto libri ai miei bambini non appena sono nati!
Libri morbidi, con i sonagli, con le finestrelle, libri cartonati, sonori, pop-up, libri con le filastrocche e quelli per imparare le parole.
Credo che il manipolarli fin da piccolissimi faccia crescere i bambini con la convinzione che i libri non siano dei soprammobili.
Ora che sono più grandi scelgono da soli le loro letture, hanno i loro autori preferiti, a Matteo, 9 anni, piacciono le storie dell’antichità e quelle con i mostri, mentre Tommaso, 8 anni, ha un debole per le storie di Annalisa Strada.

Come hai trasmesso l’amore per la lettura ai tuoi figli? Essendo libraia influenzi le loro scelte letterarie?

L’amore per la lettura è in realtà un fatto molto personale; non è detto che in una famiglia dove i genitori leggono lo faranno anche i figli, ognuno ha i suoi tempi, anche se con la giusta guida possiamo ottenere ottimi risultati.
Parlare ogni giorno con i miei figli di ciò che faccio li incuriosisce, in realtà più che essere io ad influenzare loro sono stati loro a darmi un valore aggiunto.

Secondo te le famiglie e le istituzioni stanno facendo il possibile per promuovere la lettura nei bambini e nei ragazzi o pensi che si possa fare qualcosa di più?

In generale oggi si tende a delegare molto alla scuola il compito di ” alfabetizzare” i nostri figli. Questo è dettato a volte dalla pigrizia o dal senso di inadeguatezza che a volte noi genitori sentiamo nei confronti della materia letteratura.
Per questo consiglio e promuovo inviti alla lettura nelle scuole, pubblicizzo i festival letterari e i laboratori per ragazzi.
Spero che le scuole promuovano a loro volta più eventi e incontri con gli autori, visite in libreria e in biblioteca.

Sei sempre d’accordo con le classifiche di vendita dei libri per ragazzi o ritieni che ci siano libri di qualità che risultano invenduti e poco valorizzati?

Le classifiche di vendita non sono sempre attendibili. Il più delle volte, anche per quanto riguarda gli adulti, troviamo fenomeni commerciali pompati da grandi editori che spendono tanto in pubblicità.
Il mondo editoriale di oggi è incredibile: escono ogni giorno migliaia di titoli che non sempre arrivano sugli scaffali, dopo un mese dobbiamo già valutare se tenerli o renderli per fare spazio ad altro. Qui entra in gioco la competenza del libraio, la capacità di scegliere e di decidere di tenere un libro non solo perché ha venduto tante copie, ma perché lo ritiene un titolo valido ed importante.

Cosa differenzia un “buon” libro per ragazzi da un libro comune?

Un buon libro per ragazzi deve avere dei contenuti e dei valori, ritengo che sia molto importante anche un buon apparato grafico, le illustrazioni fanno sognare insieme alle parole.
Un buon libro è un libro che non vedi l’ora di terminare ma che poi alla fine ti manca, è un libro che ricorderai da grande e che vorresti che i tuoi figli leggessero.

Due consigli di lettura

È un libro, Lane Smith, Rizzoli
Una surreale conversazione tra una scimmietta amante dei libri ed un asinello tecnologico, con un finale inaspettato.
Dai 3 ai 6 anni
Ascolta il mio cuore, Bianca Pitzorno, Mondadori
Ambientato in Sardegna, racconta le vicende scolastiche di tre amichette alle prese con un’insegnante dal nome evocativo, Argia Sforza.
Dai 7 ai 10 anni

Qui l’intervista integrale a Maura Lusci.

Un ringraziamento grandissimo a Maura Lusci per aver risposto in maniera ricca e variegata a queste domande. Attualmente Maura Lusci è libraia presso la libreria Ubik di Cagliari in via Alghero 13/A . Lavora nel mondo del libro dall’anno 2000 ed ha anche ricoperto il ruolo di Direttrice della libreria “La Feltrinelli Point” di Cagliari in Via Paoli.

E voi genitori, quale libro consigliereste ai ragazzi? Avete mai letto qualche libro che considerate “intramontabile” ?

Immagine per gentile concessione di Stefania Scano.

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