benefici animali bambini

Un cane in casa? “Assolutamente sì, non potrei vivere senza!”, “Non ho tempo ma mi
piacerebbe”… Sono tante le risposte che si possono sentire, di sicuro se chiedessimo ai bambini
tutti direbbero: sìììì! Una cosa ancora più certa sono gli innumerevoli benefici che i cani hanno sui
bambini. In molte famiglie gli animali domestici vengono considerati come dei componenti a tutti
gli effetti. Continua a leggere

mamma-che-sgrida-bambina

Crescere ed educare i figli è una cosa bellissima, a mio parere la più bella, ma non è proprio un lavoro
facile. Di solito si consigliano i comportamenti da tenere o gli atteggiamenti da avere per raggiungere un
obiettivo, invece in questo articolo ho voluto enfatizzare gli sbagli che puoi commettere nella lunga ma bella
strada che percorri con tuo figlio.

Di seguito ti elenco 4 errori comuni che compiono i genitori nell’educare i figli.

1 Usare la violenza fisica

Chi sa risolvere i conflitti in maniera pacifica non ha bisogno di ricorrere alla violenza. Si può evitare la
violenza litigando bene in famiglia e insegnando come si fa ai propri figli.
La parola violenza sembra ormai una parola obsoleta e superata se pensiamo che tempi addietro i genitori
utilizzavano molto spesso le mani per educare i propri figli e questo era culturalmente approvato. Oggi la
maggior parte dei genitori evita di educare i propri figli con la violenza ma nell’opinione comune sembra
che ogni tanto sia concesso utilizzarla. Quando parlo con le mamme sento spesso dire “a volte scappa la
sculacciata”, “qualche ceffone ci vuole per rimettere in riga mio figlio”. Ritengo che anche un solo ceffone
o una sculacciata sia dannosa per i bambini perché la violenza è distruttiva non solo per chi la riceve, ma
anche per chi la attua e soprattutto è deleteria perché danneggia la relazione tra i due. La violenza subita
durante l’infanzia si ripercuote sulla condotta che si adotta da adulti, infatti solitamente un bambino che è
stato vittima di violenza sarà un adulto aggressivo. Inoltre bisogna considerare che la violenza fisica
praticata frequentemente e in modo intenso è da considerarsi un reato.

2 Fare del bambino un tuo progetto

Sono convinta che i genitori dovrebbero assecondare il più delle volte i desideri e le scelte dei figli. Il
bambino ha una personalità diversa da quella del genitore. Perché il genitore a volte pretende che i figli
seguano la strada che lui ha progettato? Molto spesso si agisce per egoismo, perché il genitore vorrebbe
realizzare attraverso il figlio i propri sogni che sono rimasti chiusi in un cassetto. I due esempi più comuni sono quelli relativi al rendimento scolastico e allo sport. Il genitore vorrebbe che il figlio possedesse le
caratteristiche positive che lui non ha mai avuto eccellendo in tutte le materie scolastiche o distinguendosi
nello sport. Ci sono addirittura genitori che obbligano i propri figli a scegliere lo sport che loro considerano
migliore, soffocando in tal modo i desideri e le preferenze dei figli. I bambini avvertono che i genitori li
vorrebbero diversi da come sono in realtà e questo provoca non solo una delusione da parte dei genitori
ma anche un dolore per i figli. I genitori devono accettare che ognuno deve vivere la propria vita, deve
fare le proprie esperienze e a volte anche i propri errori.

3 Considerare tuo figlio un principe

Molti genitori esagerano nell’offrire al bambino più di quanto abbia bisogno in termini materiali. I bambini
di oggi hanno il superfluo e il genitore ha l’impressione di fare sempre poco per accontentare le richieste
impossibili del figlio. Per essere felici i bambini non hanno bisogno di continui regali da parte dei genitori
ma necessitano di affetto e presenze.
È vero che i bambini devono essere protetti ma devono anche essere abituati a cavarsela da soli. Esistono
genitori che vestono o imboccano i propri figli fino a sette-otto anni credendo di fare del bene perché i figli
secondo loro sono da assistere in tutto e per tutto. Sostituirsi al bambino invece non stimola l’autonomia. I bambini già dai quattro anni riescono a mangiare da soli, a tagliare qualche cibo, a vestirsi, lavarsi le mani
e altro ancora.
Inoltre bisogna educare i figli alla collaborazione domestica coinvolgendoli nei lavori quotidiani. I bambini
si sentono utili quando possono sbrigare piccole faccende domestiche, sta a noi genitori renderlo per loro
un gioco. I bambini amano apparecchiare la tavola, spolverare, lavare frutta e verdura, stendere i panni.

4 Rimproverare anziché dialogare

Il rimprovero è un metodo educativo molto utilizzato dai genitori, però di solito non porta ai risultati
sperati, anzi ne peggiora il comportamento. Rimproverando e attaccando la persona e non il
comportamento, si arresta la comunicazione tra gli interlocutori. Invece, per stimolare i bambini al dialogo li si deve coinvolgere, quando è possibile, nelle discussioni e nelle decisioni familiari. Ovviamente si deve
evitare di coinvolgere i bambini in argomenti troppo delicati che non sono in grado di capire o di affrontare
per la loro età. Il dialogo e l’ascolto attivo fanno sì che il bambino si senta preso sul serio dai genitori.

Tutti i genitori prima o poi sbagliano qualcosa nella relazione con il proprio figlio ma tutti sbagliano con
amore, perché credono che sia giusto agire in quel modo.
Non possiamo essere genitori perfetti ma possiamo essere genitori migliori e consapevoli degli errori che abbiamo fatto.

 

Immagine per gentile concessione di Stefania Scano.

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La tematica del bullismo mi affascina da tempo e da circa due anni sto studiando il fenomeno. Per incrementare le mie conoscenze in questo ambito, ho deciso di partecipare alla presentazione del progetto #safeteensdothewriting che si occupa nello specifico di cyberbullismo e che mi è subito parso molto interessante. In questo articolo riporto e commento le caratteristiche che più mi hanno colpito, per esempio il fatto che gli studenti saranno parte attiva del progetto e l’utilissima attivazione di un numero al quale poter rivolgersi in caso di bisogno e direttamente gestito da una psicologa. Continua a leggere

Bambino-gioco-puzzle

Il puzzle è un gioco classico che può essere un primo passo per aiutare il bambino a sviluppare un
pensiero scientifico e ad affrontare attività impegnative e scolastiche come gli esercizi di
matematica. Secondo uno studio dell’Università di Chicago i bambini che giocano con i puzzle in
età prescolastica avranno più successo nelle materie scientifiche. Infatti il gioco del puzzle favorisce
il ragionamento, migliora la capacità logica e di intuizione e insegna le procedure per poter
affrontare i compiti. Secondo questo studio giocare o non giocare con i puzzle sarebbe un predittore
del futuro successo scolastico dei bambini. I voti nelle materie scientifiche dei bambini che hanno
passato tanto tempo ad incastrare tessere saranno tendenzialmente più alti dei bambini che invece
non hanno giocato con i puzzle. Continua a leggere

bambina-guarda-la-tv

Quante volte hai sentito pareri negativi sulla televisione sia da altri genitori, insegnanti ed
educatori? Sicuramente tante volte! Infatti è opinione comune che la TV sia un mezzo di
comunicazione dannoso per i minori.
Difficilmente la TV viene apprezzata e ritenuta positiva per quanto riguarda l’educazione dei
bambini. Ma davvero la televisione fa male ai minori? Se viene utilizzata in modo corretto e critico
può essere per il bambino un mezzo educativo e didattico da aggiungere ad altre attività culturali
considerate eccellenti come il libro, la musica e il teatro.

Di seguito analizzo alcuni miti da sfatare sulla televisione

Mito 1: La TV trasmette solo contenuti violenti.

I bambini sono spesso vittime di visioni di programmi con scene di violenza presentate con
particolari scioccanti. Un esempio è il telegiornale e molti film che trasmettono scene crude e
violente. È facile incappare in scene violente se si lascia al bambino la possibilità di cambiare
canale a suo piacimento. Si deve sottolineare che non tutti i programmi trasmettono contenuti
violenti e che le forme di violenza non sono tutte uguali e pericolose per il bambino allo stesso
modo.

Mito 2: La TV utilizza un linguaggio troppo povero e semplice.

Bisogna ammettere che il linguaggio orale usato in televisione è sicuramente meno complesso ed
elaborato di quello utilizzato nei libri. Alcuni studi hanno dimostrato che il linguaggio può
svilupparsi anche attraverso programmi televisivi studiati appositamente per bambini di una
determinata fascia d’età. Questi programmi sono quelli che favoriscono le interazioni verbali, che si
rivolgono direttamente al bambino e quest’ultimo è invogliato a rispondere a delle domande.

Mito 3: Tutta la TV è diseducativa e dannosa per il bambino.

È vero che molti programmi televisivi appartengono alla TV spazzatura, ma non bisogna fare di
tutta l’erba un fascio. Infatti esistono programmi didattici che trasmettono messaggi positivi per i
bambini e che favoriscono l’identificazione con i personaggi buoni, che promuovono valori e
comportamenti come la generosità, l’altruismo e la cooperazione. Ci sono tanti programmi e cartoni
animati educativi di alta qualità progettati e realizzati ad hoc per bambini. Il genitore ha il compito
di selezionare criticamente ciò che i bambini andranno a vedere, in quanto i piccoli assorbono sia i
messaggi negativi che quelli positivi.

Mito 4: La TV rende i minori asociali.

È sbagliato lasciare il bambino completamente solo davanti alla TV limitando così le possibilità di
interazione sociale. Invece, guardare la TV con altre persone favorisce la socializzazione. Infatti i
bambini che guardano insieme un film o un programma televisivo hanno la possibilità di discutere,
scambiare pareri e commentare ciò che si è appena visto.
La TV può quindi anche rappresentare un supporto didattico e uno svago per il bambino, a
condizione che non sia considerato come unico passatempo e che il piccolo abbia delle alternative
per trascorrere il tempo libero. Inoltre per essere considerato un mezzo di comunicazione positivo
per il bambino, gli adulti hanno la responsabilità di vigilare e fare da mediatore fra i messaggi che
invia la TV e il minore.

 

Cosa pensi della televisione odierna? Hai qualche mito da aggiungere alla lista?

 

Immagine per gentile concessione di Stefania Scano.

essere genitori-felici

Ti è capitato di sentirti completamente appagato e sereno in famiglia? Sicuramente sì, almeno in più occasioni. Un genitore è felice quando riesce a dedicare tempo ai propri figli, alla coppia, a se stesso e ai propri doveri.

Non sempre la situazione è così rosea, quindi a volte è necessario ripianificare le giornate trovando un bilanciamento tra figli, persona amata, lavoro e se stessi, senza trascurare nessuno di questi.

I figli sono molto impegnativi e prendono molte energie ai genitori, perciò quando  si è nervosi, stanchi e stressati sarebbe meglio prendersi una pausa e dedicare un pochino del tempo settimanale a se stessi e alla coppia. Di solito chi ha figli trova delle scuse pronunciando frasi come “non ho tempo”, “la mia giornata è piena di impegni e non riesco a ritagliarmi dei momenti solo per me.”

Invece il genitore dovrebbe prendere consapevolezza del fatto che fare qualcosa per sé e per la coppia fa bene a tutta la famiglia; infatti, tornando a casa più calmo e rilassato, sarà una persona più serena, più carica di energia e di conseguenza anche un genitore felice.

Ecco 5 suggerimenti per essere un genitore felice:

1 Dedicare più tempo alla coppia

Quando si hanno figli il tempo che si investe sulla coppia è minore rispetto ad un tempo, perciò i due partner hanno bisogno di sperimentare nuovi modi di stare insieme, anche da soli. Per preservare l’intimità ogni tanto è bene uscire soli per cena, vedere un film, fare qualche viaggio.

2 Dialogare nella coppia

Per dialogo si intende non solo raccontarsi la giornata trascorsa ma anche confrontarsi. Nel confronto i coniugi dovrebbero provare ad esprimere prima i pensieri positivi che si hanno sul partner e solo dopo quelli negativi.

3 Saper litigare

Il confronto a volte porta al litigio. Le coppie troppo silenziose, che non hanno opinioni contrastanti non esistono nella realtà, o se esistono non sono coppie felici. I bambini, per crescere sereni, non hanno bisogno di genitori che vanno sempre d’accordo su tutto e che non litigano tra loro. Ci sono anche coniugi che non litigano mai per evitare il conflitto, ma il conflitto si può solo rimandare e non evitare del tutto. Perciò i genitori dovrebbero insegnare ai propri figli come si litiga costruttivamente, dando il buon esempio.

4 Coltivare le amicizie

Per ogni individuo è fondamentale avere qualcuno con cui confidarsi. Gli amici permettono di prendere una boccata d’aria dopo una settimana stressante di lavoro e di impegni familiari. Con gli amici si può scherzare e ci si può divertire “staccando completamente la spina”. Frequentare amici sia da soli che in coppia fa bene sia alla relazione che al clima familiare.

5 Ritagliarsi i propri spazi

Una mamma e un papà sono dei genitori ma sono anche delle persone che hanno i propri bisogni. Un genitore dovrebbe dedicare qualche ora della settimana a se stesso per preservare il proprio benessere. Alcune attività per stare lontani dallo stress familiare sono: leggere un libro, fare shopping, fare passeggiate immersi nella natura, ascoltare musica, fare un bagno rilassante. Altri modi per curare la propria persona sono gli appuntamenti nei centri estetici (per esempio fare periodicamente un bel massaggio rilassante), oppure gli sport sono un ottimo modo per scaricare la tensione accumulata durante la giornata lavorativa. Prendersi dei momenti e delle piccole pause per se stessi giova al benessere della coppia e di conseguenza ha ripercussioni positive anche sui figli.

E tu, ritieni di essere un genitore felice?

 

Immagine per gentile concessione di Stefania Scano.

 

impastare-mani

Ti è mai capitato di dover fare i conti con capricci, urla e pianti immotivati di tuo figlio? Quando mia figlia è
particolarmente stanca e stressata non me lo dice ma invia tutta una serie di segnali che mi fanno capire
immediatamente che ha bisogno di rilassarsi.

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adolescenti-ascoltando-musica

 

L’amicizia è un sentimento molto profondo che rappresenta una relazione privilegiata tra persone che solitamente non appartengono alla stessa famiglia.

Generalmente l’amicizia nasce quando due ragazzi provano simpatia reciproca, hanno gli stessi gusti e trovano degli interessi e degli obiettivi in comune, come ad esempio uno sport. Due amici hanno un rapporto paritario, si confrontano, condividono esperienze e interessi. Continua a leggere

Babbo-natale

Alla parola Natale tutti associamo un sentimento positivo, in particolare i bambini associano i regali portati da Babbo Natale.

Ti sarai chiesto parecchie volte se è giusto mentire a tuo figlio sull’esistenza di questo personaggio. Si può affermare che non si tratta di bugia vera e propria. Condivido il pensiero di chi dice che la verità non va detta sempre, non va detta tutta e neanche a tutti. Si mente ai propri figli sull’esistenza di Babbo Natale per una buona causa.

Secondo il mio punto di vista non è negativo credere a Babbo Natale, anzi, penso che i bimbi che credono a Babbo Natale possano trarre soltanto vantaggi da questo.

Babbo Natale è una figura assolutamente positiva per il bambino

I bambini si accorgeranno da soli che Babbo Natale non esiste, un po’ perché crescono un po’ perché qualche amico scopre prima che non esiste e lo comunica agli altri amichetti. Quindi, finché non scopriranno la verità, lasciamo credere loro a questa magia.

Babbo Natale fa parte dell’infanzia di ogni bambino

I bambini sanno che Babbo Natale premia tutti i fanciulli del mondo, lo fa gratis senza chiedere nulla in cambio. Egli è il simbolo della persona generosa che dona senza pretendere una restituzione.

Babbo Natale sa che cosa desiderano i bambini, conosce ogni loro desiderio.

Dietro alla credenza di Babbo Natale c’è l’importantissimo elemento della fantasia

Infatti i bambini vivono in una dimensione che è per metà reale e per metà fantastica, quindi perché privare i bambini del piacere della fantasia? Perché costringere i bambini a ragionare da adulti e non farli sognare un pochino?

Le fughe dei bambini in mondi lontani e meravigliosi, in una dimensione di fantasia, rappresentano la speranza di dare vita ai loro sogni, così possono credere a racconti nei quali sono presenti sorprese, esagerazioni, vicende assurde e surreali. La credenza che esista un signore come Babbo Natale che distribuisce in una sola notte regali a tutti i bambini del mondo ne è un esempio.

Noi adulti siamo abituati alla realtà, che associamo all’imperfezione, al disordine, alla quotidianità; le storie fantastiche come quella di Babbo Natale spingono il bambino a fuggire da questa realtà concreta e sensibile per arrivare in altri mondi dove tutto è perfetto, ordinato e soprattutto c’è il lieto fine.

 

Concludo con una frase di Sergio Viti:

“La realtà è la terraferma e la fantasia è l’immenso mare: c’è bisogno di tutti

e due, perché ci può essere un mondo dove abitiamo e un altro dentro di noi

dove navighiamo. Noi dobbiamo vivere in entrambi i mondi.”

Qui sotto trovi una selezione di libri dedicati al Natale e a Babbo Natale:

Bugie-bambini

La bugia è un argomento che mette in crisi la maggior parte dei genitori. Molto spesso non sai come agire quando tuo figlio dice una bugia e questo accade anche perché quando si parla di metodi disciplinari gli esperti non concordano su tutto e non danno chiare direttive sui comportamenti da attuare. Ci sono però degli aspetti che mettono tutti d’accordo.

Gli psicologi parlano di bugie nel vero senso della parola solo dopo i 5 anni di età, perciò i bambini in età prescolare non sono capaci di mentire nel senso letterale del termine. I genitori tendono a pensare che i bambini che dicono bugie abbiano problemi e che debbano essere fermati! In primis devi accettare il fatto che quasi tutti i bambini piccoli mentono e poi devi rassicurarti con il fatto che essi mentono esclusivamente perché sono ingenui e pensano di essere sempre creduti, non perché sono cattivi o hanno problemi particolari.

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