Crescere ed educare i figli è una cosa bellissima, a mio parere la più bella, ma non è proprio un lavoro
facile. Di solito si consigliano i comportamenti da tenere o gli atteggiamenti da avere per raggiungere un
obiettivo, invece in questo articolo ho voluto enfatizzare gli sbagli che puoi commettere nella lunga ma bella
strada che percorri con tuo figlio.
Di seguito ti elenco 4 errori comuni che compiono i genitori nell’educare i figli.
1 Usare la violenza fisica
Chi sa risolvere i conflitti in maniera pacifica non ha bisogno di ricorrere alla violenza. Si può evitare la
violenza litigando bene in famiglia e insegnando come si fa ai propri figli.
La parola violenza sembra ormai una parola obsoleta e superata se pensiamo che tempi addietro i genitori
utilizzavano molto spesso le mani per educare i propri figli e questo era culturalmente approvato. Oggi la
maggior parte dei genitori evita di educare i propri figli con la violenza ma nell’opinione comune sembra
che ogni tanto sia concesso utilizzarla. Quando parlo con le mamme sento spesso dire “a volte scappa la
sculacciata”, “qualche ceffone ci vuole per rimettere in riga mio figlio”. Ritengo che anche un solo ceffone
o una sculacciata sia dannosa per i bambini perché la violenza è distruttiva non solo per chi la riceve, ma
anche per chi la attua e soprattutto è deleteria perché danneggia la relazione tra i due. La violenza subita
durante l’infanzia si ripercuote sulla condotta che si adotta da adulti, infatti solitamente un bambino che è
stato vittima di violenza sarà un adulto aggressivo. Inoltre bisogna considerare che la violenza fisica
praticata frequentemente e in modo intenso è da considerarsi un reato.
2 Fare del bambino un tuo progetto
Sono convinta che i genitori dovrebbero assecondare il più delle volte i desideri e le scelte dei figli. Il
bambino ha una personalità diversa da quella del genitore. Perché il genitore a volte pretende che i figli
seguano la strada che lui ha progettato? Molto spesso si agisce per egoismo, perché il genitore vorrebbe
realizzare attraverso il figlio i propri sogni che sono rimasti chiusi in un cassetto. I due esempi più comuni sono quelli relativi al rendimento scolastico e allo sport. Il genitore vorrebbe che il figlio possedesse le
caratteristiche positive che lui non ha mai avuto eccellendo in tutte le materie scolastiche o distinguendosi
nello sport. Ci sono addirittura genitori che obbligano i propri figli a scegliere lo sport che loro considerano
migliore, soffocando in tal modo i desideri e le preferenze dei figli. I bambini avvertono che i genitori li
vorrebbero diversi da come sono in realtà e questo provoca non solo una delusione da parte dei genitori
ma anche un dolore per i figli. I genitori devono accettare che ognuno deve vivere la propria vita, deve
fare le proprie esperienze e a volte anche i propri errori.
3 Considerare tuo figlio un principe
Molti genitori esagerano nell’offrire al bambino più di quanto abbia bisogno in termini materiali. I bambini
di oggi hanno il superfluo e il genitore ha l’impressione di fare sempre poco per accontentare le richieste
impossibili del figlio. Per essere felici i bambini non hanno bisogno di continui regali da parte dei genitori
ma necessitano di affetto e presenze.
È vero che i bambini devono essere protetti ma devono anche essere abituati a cavarsela da soli. Esistono
genitori che vestono o imboccano i propri figli fino a sette-otto anni credendo di fare del bene perché i figli
secondo loro sono da assistere in tutto e per tutto. Sostituirsi al bambino invece non stimola l’autonomia. I bambini già dai quattro anni riescono a mangiare da soli, a tagliare qualche cibo, a vestirsi, lavarsi le mani
e altro ancora.
Inoltre bisogna educare i figli alla collaborazione domestica coinvolgendoli nei lavori quotidiani. I bambini
si sentono utili quando possono sbrigare piccole faccende domestiche, sta a noi genitori renderlo per loro
un gioco. I bambini amano apparecchiare la tavola, spolverare, lavare frutta e verdura, stendere i panni.
4 Rimproverare anziché dialogare
Il rimprovero è un metodo educativo molto utilizzato dai genitori, però di solito non porta ai risultati
sperati, anzi ne peggiora il comportamento. Rimproverando e attaccando la persona e non il
comportamento, si arresta la comunicazione tra gli interlocutori. Invece, per stimolare i bambini al dialogo li si deve coinvolgere, quando è possibile, nelle discussioni e nelle decisioni familiari. Ovviamente si deve
evitare di coinvolgere i bambini in argomenti troppo delicati che non sono in grado di capire o di affrontare
per la loro età. Il dialogo e l’ascolto attivo fanno sì che il bambino si senta preso sul serio dai genitori.
Tutti i genitori prima o poi sbagliano qualcosa nella relazione con il proprio figlio ma tutti sbagliano con
amore, perché credono che sia giusto agire in quel modo.
Non possiamo essere genitori perfetti ma possiamo essere genitori migliori e consapevoli degli errori che abbiamo fatto.
Immagine per gentile concessione di Stefania Scano.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Fornisci il tuo contributo!